lunedì 14 marzo 2016

CAPITOLO 1.5 - II^ Parte - Istituzione e Trasgressione - Grillo & Lucignolo

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.........Pensa a quante volte ti è capitato di subire un rimprovero o subire un’offesa.

A prescindere che tu abbia avuto torto o ragione hai avuto due possibilità: Reagire (non giustificare) o non Reagire (giustificare).

Tutto dipese dalla “sanzione” che avresti potuto “pagare” nel caso in cui avessi scelto l’una o l’altra strada.

 

Una bimba abusata da persona significativa, genitore ad esempio, sceglie di non dire niente a nessuno per paura che possa scatenare il caos in famiglia, perciò secreta, preferisce giustificare il carnefice attribuendosene le colpe per paura di subire anche l’abbandono da parte dell’altro genitore.


La Scissione avviene poiché l'individuo è portato a causa del potere del vincolo anatemico trasgressivo a non giustificare Lucignolo.

La non giustificazione al torto ricevuto (cioè reagire) comporta inevitabilmente un conflitto all'interno dell'istanza logica riflessiva ossia all'interno dell'Io adulto, tra riflessione e motivazione opposta.

Tale conflitto può comportare la nascita non solo di un comprensibile disagio ma anche la formazione di un Problema Reale o Artificiale.

La non giustificazione comporta la non accettazione da parte dell'individuo di una motivazione al torto ricevuto e al comportamento iniquo della persona significativa.

Se l'individuo non giustifica inevitabilmente non perdona il torto ricevuto e per questo comprime la Reattività ossia la rabbia e il rancore che il torto non perdonato ha determinato.

La compressione della Reattività determina quindi inevitabilmente la natura ordinaria o patologica del Problema Artificiale, il quale si presenta sempre con una Reattività (rabbia, rancore, risentimento) maggioritaria rispetto al Pathos (stato di piacere o sofferenza rispetto l’esigenza).

La Scissione è quindi la conseguenza di un Vincolo Anatemico (timore del giudizio o disistima) a difesa di Lucignolo.


La Tecnica Analogica (ideata dal Dott. S. Benemeglio) consapevole dei più significativi dinamismi che concorrono alla formazione del problema, non combatte mai direttamente il significato oggettuale, auto o etero attributivo del problema, ma combatte il suo significante analogico rappresentato dalla compressione energetica del Pathos o della Reattività a causa del vincolo istituzionale o trasgressivo che lo governa.

Nella Tecnica Analogica, infatti, la compressione energetica rappresenta la "pompa di benzina" che alimenta il vincolo e lo rende potente nella sua azione nefasta.

Qualsiasi attribuzione negativa o qualsiasi dissociazione fra l’Io Adulto (istanza Logica) e l’Io Bambino (istanza emotiva-inconscia), può essere abbattuta se in prima istanza si combatte il silos energetico che alimenta il conflitto; come dire che non si può abbattere il muro di Berlino se prima non si abbatte l'impero sovietico che lo governa.

Solo successivamente quando la fonte di alimentazione si è indebolita, l'operatore passa a combattere con opportune strategie relazionali direttamente i limiti e le inefficienze nel Problema Ordinario (l’individuo ha la consapevolezza della propria sofferenza sulla base della relazione di causa-effetto) oltre ai vizi e i difetti comportamentali nel Problema Patologico (manca la consapevolezza e/o la relazione di causa-effetto) con la presenza del sintomo nevrotico.

Attaccare direttamente il Problema nella sua dimensione logico digitale senza prima aver indebolito la sua dimensione analogica (emotiva-istintuale) vuol dire andare incontro a un sicuro fallimento dell'azione risolutrice con il conseguente e ulteriore rafforzamento del meccanismo di difesa e di offesa presente nell'Individuo.

La Tecnica Analogica riconosce nell'Antefatto (cioè l’evento che se non fosse accaduto non sarebbe presente il problema o parti di esso) le condizioni di base e le opportunità affinché un Fatto (evento significativo e analogo, successivo all’antefatto) si conclami in un certo momento nella vita dell'Individuo.

Indebolendo l'Antefatto si indebolisce automaticamente anche il Fatto, ossia la conclamazione del problema.

Rimanere attaccati alla sofferenza del passato e alla propria rabbia antica è un modo di rimanere bloccati nel passato e di creare malattia.

Non c'è niente di sbagliato nella rabbia e nella sofferenza se la approviamo e la esprimiamo in modo positivo e infine la lasciamo andare.

La sofferenza e la rabbia trattenuta a lungo diventa Pathos (sofferenza) e Reattività compressa che consuma il corpo e può divenire anche fonte di gravi malattie oltre che fonte di psiconevrosi (come afferma e dimostra il Dott. S. Benemeglio nel suo trattato di Ipnosi Metafisica).

Il rancore si trasforma in risentimento quando tende senza riuscirci a manifestarsi verso gli altri e in sensi di colpa quando tende a manifestarsi verso sé stessi.

La compressione del Pathos genera ansia, paure, panico, angosce ed eccessiva emotività, creando il Problema Originario quando risulta maggiore della Reattività. La compressione della Reattività in tono maggioritario crea il Problema Artificiale e genera sensi di colpa con effetti depressivi quando è di qualità auto attributiva ossia per colpa di sé stesso, genera risentimenti con effetti somatizzanti quando è di qualità etero attributiva ossia per colpa degli altri.

Sono proprio queste dinamiche che forgiano le risposte che poni in essere anche oggi nei confronti di chi promuovi come individuo Istituzionale o Trasgressivo, con la relativa attrazione o repulsione nei confronti di uno o l’altro simbolo.

Ognuno di noi nella vita individua un simbolo sotto forma di idee, cose, persone che rappresentano il riferimento Istituzionale e Trasgressivo di turno in quel momento/ciclo della vita.

Nel momento in cui hai vissuto una vita monotona, per alcuni anni, ti troverai inevitabilmente a sentirti attratta da una figura trasgressiva.

Ciò inizia dapprima con un pensiero e se accade qualcosa di forte nella tua vita quel pensiero ti aggancia e ti crea quella forza energetica trasgressiva da esprimere fisicamente.

A prescindere dal tuo status sociale in quel momento hai due possibilità: assecondare o comprimere.

 

Negli anni ho trattato molte donne.

Spesso tradite e abbandonate dal marito, incapaci di lasciarsi andare al corteggiamento di altri uomini.

Eppure risultavano consapevoli di volersi finalmente divertire dopo anni di dedizione alla famiglia ma, nonostante con figli già grandi, sentivano ancora l‘eventuale giudizio negativo degli altri nei loro confronti nel caso in cui fossero state notate accompagnate da altri uomini.

Per la maggior parte di loro, avere un’altra relazione con altri uomini significava abbandonare la propria famiglia e relativi sensi di colpa o disistima da parte dei figli.

Vedete, ho sempre rilevato questo: ogni volta che avevo di fronte qualcuno che stava vivendo un momento catastrofico o deludente, il 95% delle volte il loro inconscio ci suggeriva di promuovere la Trasgressione. Quel Lucignolo presente che aveva tutta l’intenzione di andare finalmente al luna park, quel parco dei giochi fatto di situazioni diverse, persone diverse dal solito, anche se il Grillo con la sua voce imponente continuava a minacciare di abbandono e sensi di colpa nel caso in cui avessero provato a Trasgredire quelle regole.

Ma anche il Grillo è gestibile, è sufficiente appagarlo con qualche ricordo emozionale, compromesso e/o negoziato per lasciar libera l’incatenata.
 
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